“Io una maschera per ogni occasione ce l’ho, mi serve sempre, sai, mi fa stare a mio agio con gli altri, come se fossi come loro; anzi addirittura non la scelgo io, metto quella che vogliono gli altri.
È una strana sensazione, così facendo non ho paura di nulla; non ho paura di sbagliare, quella di vergognarmi, quella di fare brutta figura, la paura di non essere all’altezza e soprattutto non ho la paura di non far parte del gruppo!
Ho una maschera per essere bello, una per essere bravo, una per essere buono, una per piacere e una per essere simpatico. C’è quando mi metto quella allegra e quando indosso quella triste o malinconica; alle volte mi occorre quella da clown, altre volte quella del direttore d’orchestra. Niente lascio al caso e niente lascio trasparire con la mia maschera.”
Il suo amico, un pò perplesso per quello che aveva ascoltato e manifestando il suo disaccordo, gli disse:
“Sai, io conosco invece quel tipo di maschera che si usava nel teatro antico per le rappresentazioni, quelle di legno che si utilizzavano per far risuonare più forte la propria voce, oltre la scena, verso chi è lì pronto e attento ad ascoltarti, verso chi vuole sentire le tue e le proprie emozioni risuonare insieme.
È un tipo di maschera che ormai non si usa quasi più in teatro e tanto meno nel teatro della vita. Una maschera di legno che quando la togli a fine giornata non ti dà modo di chiederti:
-Ma oggi sono stato soddisfatto di me?-
Perché proprio quando la togli e la poggi sul comodino vicino al letto ti guarda e ti dice:
-Oggi sono stato orgoglioso di te perché hai saputo essere te stesso, autentico e nella verità. Sei stato sincero con gli altri ma soprattutto sei stato sincero con te stesso.-
Ti dico un’altra cosa, amico mio: puoi usare tutte le maschere di cui hai bisogno ma sai bene che di una cosa non si può fare a meno usandone una, e cioè del fatto che comunque sia gli occhi non possono essere celati, si vedono comunque e gli occhi sono lo specchio dell’anima, di quello che porti dentro, che sia esso verità o falsità, tristezza o gioia, inquietudine o serenità.
Niente può cancellare questa verità e se vuoi, le maschere, ne sono convinto, ci saranno sempre ma insieme ad esse si mostreranno pure i tuoi occhi e in tal modo, alla fine, gli altri coglieranno il tuo sguardo e l’espressione della tua anima e niente potrà più celarsi.”
