Quando ero più giovane le mie riflessioni toccavano il senso della vita e della felicità con la F maiuscola. Mi ritenevo un ragazzo con un senso di tristezza di fondo, come un pungolo che non mi lasciava mai in pace.
Si sa, sono le riflessioni di un adolescente perennemente insoddisfatto della propria vita, alla ricerca di un amore condiviso e trascinatore. Ma a quei tempi non mi era concesso.
Usare troppo la mente lasciandosi andare in continue riflessioni porta ad un netto distacco dalla realtà; si rischia di non vivere il presente, alienati e sofferenti, insoddisfatti e tristi.
Trascorrevo molto tempo da solo chiuso nella mia camera a guardare il soffitto e… in fondo non mi dispiaceva. Quel pungolo presente nei giovani adolescenti affascina sempre molto, come se il senso della vita fosse soffrire e…
-soffro solo io- e nessuno lo capisce.
Riflessioni
Non sempre un sorriso è gioia, felicità, allegria.
Non sempre una lacrima è tristezza, disperazione, rancore.
Non sempre la realtà è reale!
Come i pagliacci si può piangere ridendo
come i poveri si può ridere piangendo
come me si medita e s’impara
Forse sono triste perché riconosco la vera felicità
che non possiedo.
Colpa mia che medito e imparo,
si vive solo così.
Palermo 13 febbraio 1987