Ho vissuto un episodio con due giovani senza scrupoli che mi ha segnato a vita.
Andavo di ritorno con il mio motorino e due ragazzi anch’essi in motorino mi si avvicinarono e mi strapparono la catenina d’oro che portavo al collo.
Rimasi talmente ferito da quell’episodio che non raccolsi da terra neanche il ciondolo d’oro che nel frattempo i due, nell’atto sconsiderato, avevano perso.
Entrando in casa non avevo il coraggio di raccontare l’accaduto con i due senza scrupoli ai miei genitori, avevo un misto di vergogna, rabbia, frustrazione e amarezza.
Scaricai tutto questo scrivendo queste poche righe e provando a dare giustificazione alla povertà ma odiando a morte la delinquenza tanto da desiderare il castigo di Dio.
Oggi invoco il perdono per tutti e continuo a ripudiare la delinquenza, soprattutto quella gratuita, che non può essere giustificata.
Ci può essere giustificazione per persone senza scrupoli? Per coloro che uccidono, anche solo moralmente? Che umiliano volontariamente solo per il gusto di farlo?
Senza scrupoli
Un motore, due ragazzi;
una forca e un diavolo.
Senza scrupoli o bisognosi?
Si nasce poveri e ci si dispera!
Cosa fare? Uccidere moralmente chi non c’entra niente!
Dio si è dimenticato di loro sulla terra
ma li ha già castigati in cielo.
Che piacere che nutro per dopo!
Che dispiacere che sento per gli onesti!
Che soddisfazione! Per Dio sono già morti!
Per me devono ancora soffrire e penare
e allora morire e strisciare
e per il bene loro chiedere il Purgatorio.
Palermo 6 gennaio 1986