Il percorso sulle Carte Internazionali relative al concetto di Salute così come sviluppatosi nel corso degli anni e delle varie Conferenze, inizia con la definizione di Assistenza Sanitaria Primaria.
La Dichiarazione di Alma-Ata
Nel 1978 la Dichiarazione di Alma-Ata (ex-Unione Sovietica) introduce il concetto di Assistenza Sanitaria Primaria che si basa sui seguenti punti (in sintesi):
- riflette e si sviluppa dalle condizioni economiche e dalle caratteristiche socioculturali e politiche di un paese… fondandosi sui successi e sull’esperienza in campo medico;
- fornisce i necessari servizi di promozione, prevenzione, cura e riabilitazione;
- comprende l’educazione sui principali problemi di salute e sulla prevenzione e controllo, come per esempio la promozione di approvvigionamento alimentare corretto e di un’adeguata disponibilità di acqua sicura;
- richiede e promuove al massimo l’autonomia dell’individuo e della comunità e la partecipazione alla progettazione, organizzazione, funzionamento e controllo dell’assistenza sanitaria primaria stessa;
- dà priorità a coloro che sono maggiormente nel bisogno;
- dipende da tutti gli operatori sanitari (medici, infermieri, ostetriche, personale ausiliario e gli operatori di comunità, come le figure professionali tradizionali) i quali devono essere adeguatamente preparati.
Il motto legato alla Dichiarazione di Alma-Ata (pdf en, ita) è: ‘Salute per tutti entro il 2000′ prevedendo il raggiungimento, entro quell’anno, di un livello di salute che permettesse a tutti i popoli di condurre una vita socialmente ed economicamente produttiva.
-al centro le persone
L’assistenza sanitaria primaria collocava al centro le persone che hanno…:
“…il diritto e il dovere di partecipare individualmente e collettivamente alla progettazione e alla realizzazione dell’assistenza sanitaria di cui hanno bisogno.”
L’obiettivo era quello di permettere un intenso sviluppo economico e sociale, e la sua promozione, quello di contribuire ad una migliore qualità della vita e alla pace mondiale.
Nella visione occidentalizzata dell’assistenza sanitaria, quest’ultima non può basarsi altro che…:
“…su tecnologie e metodi pratici, scientificamente validi e socialmente accettabili…,”
visione che esclude ogni altra forma di assistenza sanitaria non riconosciuta ufficialmente, certamente meno specifica e settoriale dal punto di vista medico, ma che ‘abbraccia’ un approccio olistico che guarda all’individuo e alla sua Salute nel complesso.
-il punto dieci
Al punto X la Dichiarazione si conclude in questo modo:
“Un accettabile livello di salute per tutte le persone del mondo può essere raggiunto entro l’anno 2000 grazie a un migliore e più completo uso delle risorse mondiali, una parte considerevole delle quali è oggi destinata agli armamenti e ai conflitti militari.”
Un invito più che un impegno nato dalla consapevolezza che la ricerca di uno stato di benessere di ciascun individuo passa attraverso un uso etico delle risorse mondiali e può fungere da volano per la pace tra i popoli.
La carta di Ottawa
Come conseguenza del motto “Salute per tutti entro l’anno 2000” e a seguito del progresso ottenuto a partire dalla Dichiarazione di Alma-Ata, nasce il concetto di Promozione della Salute grazie alla Carta di Ottawa (Ontario – Canada) come risultato della 1° Conferenza Internazionale sulla Promozione della Salute, riunita il 21 novembre 1986.
Sull’onda della definizione del concetto di Salute dell’OMS del 1948, nella Carta di Ottawa si dichiara esattamente che:
“Per raggiungere uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, un individuo o un gruppo deve essere capace di identificare e realizzare le proprie aspirazioni, di soddisfare i propri bisogni, di cambiare l’ambiente circostante o di farvi fronte…”
…mettendo in luce cioè che la Salute va vista come risorsa per le doti personali, sociali e fisiche che devono trovare la loro realizzazione nell’ambiente in cui si vive, precisando che la sua Promozione…
“…va al di là degli stili di vita e punta al benessere.”
-i pre-requisiti
I pre-requisiti fondamentali per la salute, fino a questo punto enunciati, sono: la pace, l’abitazione, l’istruzione, il cibo, un reddito, un ecosistema stabile, le risorse sostenibili, la giustizia sociale e l’equità, quasi come definizione preparativa ai Determinanti della Salute.
La Promozione della Salute secondo la Carta deve…
“mettere in grado tutte le persone di raggiungere appieno il loro potenziale di salute”
e inoltre…
“richiede un’azione coordinata da parte di tutti i soggetti coinvolti: i governi, il settore sanitario e gli altri settori sociali ed economici, le organizzazioni non governative e di volontariato, le autorità locali, l’industria e i mezzi di comunicazione di massa.”
-le azioni
La Carta di Ottawa (pdf en, ita) poi elenca 5 strumenti d’azione per la Promozione della Salute, quali:
- Costruire una politica pubblica per la salute;
- Creare ambienti favorevoli;
- Dare forza all’azione della comunità;
- Sviluppare le abilità personali;
- Riorientare i servizi sanitari.
ed inoltre pone come questioni essenziali per la Promozione della Salute l’Assistenza, l’Olismo e l’Ecologia.
La Raccomandazione di Adelaide
L’avvio della “Salute per tutti entro l’anno 2000” e la spinta provocata dalla Carta di Ottawa, fa sì che le forze dei Paesi coinvolti si concentrino sulla Politica Pubblica a Favore della Salute con la Raccomandazione di Adelaide del 1988, documento prodotto a seguito della 2^ Conferenza Internazionale sulla Promozione della Salute.
Dare a tutti la possibilità di condurre una vita sana deve essere lo scopo principale di una politica pubblica riconoscendo ai gruppi svantaggiati e vulnerabili una priorità elevata ed una accessibilità ai servizi sanitari uguale per tutti.
I lavori della conferenza fanno in modo che si registri anche la convinzione che:
“…una politica pubblica per la salute realizzata nel breve periodo porta a benefici economici a lungo termine.”
Quello che riecheggia tra le righe di questa raccomandazione è anche un forte richiamo all’assunzione di responsabilità da parte dei governi e ad una spinta sull’importanza della consapevolezza sulle scelte in materia di Salute di ciascun individuo:
“I governi e tutti coloro che hanno un controllo sulle risorse devono rispondere ai cittadini delle conseguenze sulla salute provocate dalle loro scelte o dalla mancanza di esse.”
-le aree chiave
La Conferenza ha identificato come prioritarie quattro aree chiave di intervento immediato per sviluppare una politica pubblica per la salute:
- Sostenere la salute delle donne;
- Cibo e alimentazione;
- Tabacco e alcool;
- Creare ambienti favorevoli.
La Raccomandazione di Adelaide (pdf ita) sottolinea che le donne sono le principali promotrici di salute in tutto il mondo e le reti e le organizzazioni delle donne rappresentano dei modelli per il processo di organizzazione, pianificazione e realizzazione della promozione della salute.
-le donne
Per una maggiore partecipazione alla promozione della Salute, la Conferenza riconosce che è necessario che le donne possano accedere alle informazioni, alle reti e ai finanziamenti e che in particolare tutte le donne che appartengono a gruppi etnici, indigeni o minoritari, hanno il diritto di autodeterminare la propria salute garantendone così la rilevanza culturale.
Le nazioni devono mettere al centro, nell’avviare una politica pubblica per la salute, le questioni della salute delle donne attraverso:
- l’equa distribuzione del lavoro assistenziale prestato nella società;
- la possibilità di partorire secondo le preferenze e i bisogni delle donne;
- i meccanismi di supporto al lavoro assistenziale, come il sostegno alle donne con figli e i congedi per l’assistenza sanitaria dei genitori o delle persone a carico.
-il cibo e l’alimentazione
Per quanto riguarda l’area relativa al cibo e all’alimentazione, la Conferenza precisa che:
“La sconfitta della fame nel mondo e della malnutrizione è un obiettivo fondamentale per una politica pubblica per la salute.”
e la disponibilità di adeguate quantità di cibo sano, deve avvenire secondo modalità culturalmente accettabili. Inoltre:
“Le politiche per il cibo e l’alimentazione devono integrare i metodi di produzione e distribuzione del cibo, sia pubblici che privati, per ottenere un accesso equo al cibo a un prezzo sostenibile.”
e l’integrazione deve avvenire anche tra i fattori agricoli, economici e ambientali, per assicurare un impatto positivo sulla salute a livello nazionale e internazionale.
-il tabacco e l’alcool
Il consumo di tabacco e l’abuso di alcool rappresentano due importanti pericoli per la salute. La Conferenza puntualizza che:
“Oltre al danno diretto provocato dal tabacco sulla salute dei fumatori, sono ora più chiaramente riconosciute che nel passato le conseguenze sulla salute del fumo passivo, specialmente sui bambini. L’alcool contribuisce alla discordia sociale e ai traumi fisici e mentali.”
La produzione e il commercio del tabacco e dell’alcool sono attività molto redditizie attraverso la tassazione e la riduzione del consumo di questi prodotti attraverso un cambio della politica per la Salute non compenserebbe il guadagno in termini di Salute, ma la Conferenza:
“esorta tutti i governi a riflettere sul prezzo che stanno pagando in termini di potenziale umano perduto, essendo complici delle vite perdute e delle malattie provocate dal fumo di tabacco e dall’abuso di alcool.”
Sulla base del principio che gli uomini e le donne sono parte di un ecosistema complesso, una politica per la promozione della Salute dovrebbe tener conto degli effetti provocati da fattori biologici, chimici e fisici su ciascun individuo e attuare strategie ecologiche globali, regionali e locali.