VULNUS

Qualche giorno fa, parlando con mia moglie della capacità di affrontare e vivere il dolore, il vulnus, le venne in mente un’immagine molto chiara e significativa.

Svuotarsi grazie all'amore
L’amore che prima svuota e poi riempie

Sul vulnus questo è quello che mi disse:

“solo quando si svuota una piscina è possibile vedere e curare le crepe della vasca”.

Sono andato a cercarmi su internet un modo facile e pratico per fare la prima operazione, quella dello ‘SVUOTARE‘, soprattutto dal dolore, e ho trovato i semplici accorgimenti e consigli che seguono.

Leggi anche la homepage: ‘essere ben-essere natura’

Come svuotare una piscina

– le sostanze nocive

Prima di ogni cosa per svuotare una vasca occorre interrompere il flusso, all’interno della stessa, delle sostanze chimiche utilizzate, almeno il necessario numero di giorni prima di iniziare a svuotarla.

(privare di importanza ciò che contrasta con il proprio benessere psicofisico e spirituale),

Questo permetterà di evitare che le sostanze nocive possano inquinare l’ambiente intorno alla piscina.

(noi, gli altri, il clima e l’ambiente fisico e relazionale in cui viviamo).

– la pompa elettrica

Dopodiché va utilizzata una pompa elettrica.

la nostra volontà; se non se ne possiede una (cioè se non si vuole o non se ne ha abbastanza), è sempre possibile chiedere una mano di aiuto a chi sa dare gli stimoli giusti (esiste a questo proposito una nuova figura denominata ‘coach etico’).

Occorre collocare poi il tubo di scarico

(il nostro modo di comunicare)

in mezzo al giardino

(e qui occorre possederne uno; uno di quelli che ha bisogno della nostra acqua: Dio, la Natura, un Amico, la Fidanzata , la Moglie, una persona significativa o un gruppo di persone con cui si condivide un percorso… )

– il tubo di aspirazione

e porre il tubo di aspirazione nella piscina.

(colleghiamoci!).

Una volta collegato l’innesco della pompa, occorre accenderlo.

(attiviamoci con motivazione!).

Lasciamo acceso il tutto fino a quando il giardino sarà impregnato; a questo punto, si dovrà spegnere la pompa e aspettare che tutta l’acqua venga assorbita dall’erba (non saturiamo l’ambiente attorno la piscina per evitare la palude o il pantano).

Quindi, bisogna riavviare la pompa e ripetere l’operazione fino a quando l’intera piscina non sarà completamente vuota.

(Per certi tipi di svuotamento l’operazione va dunque fatta con misura e gradualità per evitare che lo svuotamento crei pericoli o certe situazioni intorno a noi).

Vale la pena di mettere in evidenza che si tratta di un’operazione da eseguire nei mesi estivi (in quel periodo cioè in cui il giardino ha più bisogno di assorbire la nostra acqua).

Per quel che riguarda le piscine che contengono quantità di cloro piuttosto alte, sarà preferibile aspettare almeno una settimana dopo aver interrotto il versamento di sostanze chimiche prima di iniziare a svuotare la vasca;

– il controllo del pH

inoltre, prima di rimuovere l’acqua è consigliabile controllare il pH raggiunto, per evitare che essa danneggi in maniera irreparabile il giardino.

(se acido meglio attendere ancora!)

E’ evidente che la procedura qui indicata risulta adatta e specifica soprattutto per coloro che oltre alla piscina hanno a disposizione un giardino piuttosto grande.

(un giardino importante, aggiungo io!).

(Chi non avesse la possibilità di far drenare l’acqua sull’erba, comunque, può farla cadere giù lentamente nella rete pubblica (psicologi, insegnanti, medici,…);

(prima di procedere a tale operazione, in ogni caso, è sempre bene assicurarsi presso gli uffici preposti che si tratti di azioni legali che non contraddicono alcuna ordinanza municipale, norma comportamentale o legge) (http://www.guide-online.it/svuotare-una-piscina).

Non è il caso di aggiungere altro…!

Solo un’ultima cosa…:

Le crepe

Anche se lo svuotarsi è un’operazione lenta e coinvolgente, diversa per ciascuno di noi, proviamo a guardare questa foto…:

Svuotare una piscina
Le crepe di una piscina

Ci ritroviamo? E’ possibile che scopriremo fratture, crepe? Riusciremo a vederle? Le guarderemo bene con la nostra interiorità? Farà male? Sarà doloroso?

Se è così, niente paura, è normale, sia che la nostra piscina possa presentarsi in questo modo, o anche peggio (con tutta l’acqua che ha contenuto!), sia che si possa provare sofferenza e/o anche un profondo dolore, insondabile come gli abissi marini.

Il vulnus nel progetto di Dio

“Nel progetto di Dio, (…) il vulnus, accolto e reso amore, diventa la via maestra per un rapporto più profondo, nuovo e intenso: con il Signore, con se stessi, con gli altri, con il mondo.”

(“Perché vinca l’amore. Prepararsi alla Pasqua” – Giuseppe Petrocchi, Ed. Città Nuova, pag. 24)

Non so se su internet si trovi il modo per risanare le crepe della nostra piscina…; credo che in ogni caso comporti “pagare”; credo che non ci sia una sola modalità per farlo, ce ne saranno tante, a partire dai materiali con cui si vuole risanare le crepe, per finire a quali strumenti vengono utilizzati o alle persone a cui mi rivolgo…

Io ho usato, quando ho scoperto il vulnus nella mia vasca, e uso, quando ogni tanto la svuoto, un balsamo potentissimo…, Gesù Cristo; perché questo occorre innanzitutto, una mistura di mirra e aloe, quella che Nicodèmo acquistò per il Corpo di Gesù, perché prima “disinfetta” e poi “cicatrizza”.

Certamente prendere consapevolezza delle proprie crepe presuppone un dolore che non passerà rapidamente, ciascuno avrà i propri tempi…,

ricordiamoci però che al momento opportuno, la nostra vasca sarà di nuovo piena con acqua più pulita, più limpida; la nostra vasca sarà più bella di prima, più bella ancora di quella della foto, sarà ancora più bella da vedere…

Non dobbiamo avere paura di guardare bene le proprie crepe, dobbiamo provare a curarle e viverle, desiderosi di ESSERE BENESSERE nella nostra vita!

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